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I cani e i gatti possono inquinare?

lentepubblica.it • 10 Febbraio 2024

cani e gatti possono inquinareI nostri cani e i nostri gatti possono inquinare? Negli ultimi anni, il numero di animali domestici nelle case degli europei è in costante aumento, e insieme a questa tendenza, cresce anche l’impatto ambientale.


Uno studio condotto dalla società di consulenza ambientale svizzera ESU Service ha sollevato l’allarme sulle emissioni di gas serra prodotte dai nostri amici a quattro zampe, sottolineando come il loro peso corporeo influenzi direttamente l’entità di tali emissioni.

Secondo i dati riportati, un cane di grossa taglia può produrre emissioni di gas serra paragonabili a quelle di un SUV, mentre un gatto si avvicina all’impronta di carbonio di una Volkswagen Golf. Addirittura, anche animali più piccoli, come criceti o pesci in acquari, contribuiscono in misura significativa all’inquinamento ambientale.

Gli animali domestici nel nostro Paese hanno un impatto ambientale non trascurabile, influenzato dal comportamento e dalle abitudini dei loro proprietari.

A contribuire all’inquinamento ambientale sono:

  • La dieta a base di carne;
  • L’uso eccessivo di farmaci e antiparassitari contenenti sostanze inquinanti;
  • L’acquisto smodato di giocattoli (soprattutto in plastica).

Anche cani e gatti possono inquinare: ecco alcuni consigli

Sebbene il tema dell’inquinamento causato dagli animali domestici non sia ampiamente discusso, è importante affrontare la questione con responsabilità e consapevolezza.

Ecco alcuni suggerimenti per ridurre l’impatto ecologico dei nostri amici pelosi:

  • Scelte alimentari sostenibili: meglio optare per crocchette prodotte con scarti alimentari a basso impatto rispetto all’alimentazione umida, che spesso si trova in confezioni più inquinanti;
  • Limitare l’acquisto di giocattoli e gadget: ridurre l’acquisto e l’accumulo di giocattoli per animali, privilegiando materiali di recupero e oggetti riciclati;
  • Utilizzare antiparassitari naturali: sostituire prodotti contenenti pesticidi con alternative naturali, come l’aceto, per proteggere la biodiversità;
  • Gestione responsabile delle feci: nel caso in cui sia possibile, restituire le feci al terreno o smaltirle correttamente nei servizi igienici, evitando l’uso di sacchetti di plastica;
  • Limitare l’istinto di caccia: adottare misure responsabili per limitare l’istinto di caccia dei gatti e delle razze canine predatrici, come il “cat-sharing” e l’aumento delle proteine nella loro dieta.

Con questi semplici accorgimenti, i proprietari di animali domestici potranno contribuire a rendere più sostenibile la convivenza con i loro amici a quattro zampe, promuovendo un ambiente più salutare per tutti.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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